La Baby Sitter

A chi non è mai capitato da giovane, magari mentre si studia, di fare qualche lavoretto per racimolare qualche soldino?.
Quello della baby sitter, soprattutto per le ragazze, è sempre stato uno dei lavori più gettonati in questo senso.
Capitava magari che un’ amica di famiglia o una vicina di casa avesse bisogno di qualche ora di “liberta” e di poter contare su un aiuto concreto per “controllare” i monelli di famiglia.
Ecco che, per qualche ora si incontravano domanda e offerta di lavoro e tutte le parti riuscivano a soddisfare il proprio bisogno: da una parta il bisogno di qualche soldo e dall’ altra il bisogno di qualche ora di ” liberta”.
Chiaramente non stiamo parlando di Mary Poppins o delle tate o Governanti di una volta; però anche qui ci sono delle Baby Sitter improvvisate e delle baby sitter “professioniste” e con ottime capacità e qualifiche.

In linea di massima la Baby Sitter è una persona, perlopiù giovane, che durante le assenze dei genitori si occupa dei bambini.
I suoi compiti sono strettamente legati all’età dei piccoli che le vengono affidati. In genere li aiuta nella loro toilette quotidiana, nel vestire e nel fare colazione.
Li porta a scuola e li va a riprendere, li aiuta a fare i compiti oppure li accompagna al parco per farli divertire. Spesso gioca con loro, legge o racconta favole.
Mantiene in ordine e pulita la stanza dove il bambino dorme e gioca.
la baby sitter può trovarsi ad insegnare molte cose: come si allacciano le scarpe, qual’ è il dritto o il rovescio di una maglia, come si pronunciano le parole, ecc..

Capacità e competenze che deve avere una buona Baby Sitter

Benché questo lavoro sia spesso considerato un “non lavoro” e quindi svolto senza una formazione adeguata, in realtà la baby sitter, se ha un contatto prolungato e continuo con lo stesso bambino, può avere un ruolo molto importante nel suo sviluppo. Sono quindi auspicabili conoscenze pedagogiche e psicologiche sullo sviluppo della prima infanzia.
Pur non avendo un ruolo educativo specifico, fare la baby sitter richiede maturità, pazienza e capacità organizzative, senso pratico e una buona dose di energia mentale e fisica.
La discrezione e il senso del dovere sono assolutamente necessari e la puntualità è d’obbligo.
Possono aiutare particolari doti personali come saper suonare uno strumento o cantare, ma anche conoscere giochi, saper raccontare favole e trovare divertente giocare con i bambini.
Infine occorre ricordare che un aspetto importante di questo lavoro è il rapporto affettivo che si instaura con i piccoli di cui ci si occupa, per cui è indispensabile saper gestire la relazione senza creare competizioni con la figura materna. Capite quindi quanto possa essere importante per una famiglia trovare una baby sitter adeguata, soprattutto, quando, appunto, il rapporto si dovrà protrarre nel tempo.
Si tratta di dover seguire i bimbi nella delicata fase della crescita; in un Mondo dove tante mamme lavorano, nel gioco della formazione e della educazione rientra con sempre maggiore rilevanza anche il ruolo della baby sitter.

La Formazione per diventare Baby Sitter

Se si ha la passione per i bambini non sarebbe male formarsi per diventare una baby sitter “professionista”!
Esistono corsi di formazione regionali. Le occasionali esperienze di custodia dei bambini possono tramutarsi in un possibile impegno lavorativo solo a patto di creare in proprio un’attività e/o di investire sulla formazione specifica: un Diploma universitario di Educatore nelle comunità infantili (3 anni).
Le aree disciplinari sono le seguenti: area pedagogica, metodologico-didattica, psicologica, socio-antropologica, biologico-medica, giuridica.
L’esperienza maturata nel proprio ambito famigliare con fratelli e sorelle più piccoli di solito è molto apprezzata dalle famiglie che utilizzano la baby sitter e spesso si comincia, come abbiamo visto,  occupandosi casualmente dei figli di amici o conoscenti. Se l’esperienza piace e non ci si annoia, si può pensare di pubblicizzare la propria disponibilità a fare la baby sitter presso parenti e amici, oppure nei negozi del vicinato.
Esistono anche Agenzie che fanno da tramite tra domanda e offerta di lavoro e per il lavoro all’estero ci si può rivolgere alle apposite Associazioni.
Se si pensa di continuare l’esperienza e di farla diventare un vero lavoro a tempo pieno, magari aprendo un nido privato,. sarà necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e l’apertura della Partita Iva [codice che identifica ogni soggetto che esercita un’attività imprenditoriale o professionale in Italia].
Per avere maggiori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Istruzione del Comune o agli uffici della Regione che si occupano di infanzia.
Per informazioni sull’imprenditorialità giovanile ci sono appositi sportelli presso tutte le Camere di Commercio oppure ci si può rivolgere ai Servizi di Orientamento delle Province o alle sedi delle Confederazioni sindacali.

Quindi se stai pensando di diventare la prossima Mary Poppins, non basta un po di magia ma devi darti da fare nel Mondo reale!