Il Lavoro Autonomo o indipendente è colui che si obbliga a compiere, a fronte di un corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.
Il Lavoro Autonomo Imprenditori, agricoltori diretti, commercianti, artigiani e liberi professionisti sono lavoratori autonomi.
Tali attività sono svolte da titolari di partita IVA e sono caratterizzate da grande flessibilità ed autonomia nella scelta delle modalità e tempistiche di esecuzione.
Infatti, i lavoratori autonomi; Si auto-organizzano i propri affari, cioè decidono personalmente e liberamente quando lavorare, dove lavorare, come farlo, ecc.,; il lavoratore autonomo è il proprietario dei mezzi di produzione (strumenti utilizzati per produrre un determinato bene o servizio); deve assumersi i rischi economici e legali del proprio lavoro; Il suo lavoro si misura dai beni e servizi che riesce a vendere; Il compenso per la produzione effettuata è concordato tra il lavoratore e il cliente o committente (persona per la quale si esegue il lavoro).
Imprenditori e lavoratori autonomi si distinguono solitamente nel lavoro autonomo: il primo si occupa principalmente di organizzare oltre a investire fondi per finanziare l’impresa, mentre il secondo partecipa direttamente e svolge un ruolo di primo piano nelle attività produttive oltre che nell’organizzazione delle imprese.
Di conseguenza, il lavoro autonomo non significa attenersi a orari rigidi, la remunerazione del lavoro svolto dipende dal successo dell’impresa (ossia dalla combinazione di vari fattori quali prezzo e quantità dei prodotti venduti, produzione costi) e quindi redditi economici precari e non garantiti, contributi alla società e alla previdenza sociale versati dagli stessi imprenditori o dipendenti.
I campi di applicazione del lavoro autonomo sono molto ampi e comprendono molteplici ambiti: dal commercio all’artigianato e ai liberi professionisti, escludendo solo quelli che svolgono attività imprenditoriale.
In linea di massima, il lavoro autonomo è svolto in regime di Partita IVA: ciò significa che la prestazione di lavoro è assoggettata all’imposta sul valore aggiunto in base all’aliquota d’imposta applicabile.
Esistono formule diverse, che prevedono tassazione diverse:
Regime Ordinario: sono soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche, detta anche imposta sul reddito delle persone fisiche, l’aliquota progressiva in base alla fascia è soggetta all’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Attualmente le rate prevedono un tasso del 23% fino ad un reddito di 15.000 euro, quindi un tasso progressivo sulla franchigia di 15.000 euro.
Regime Forfettario: tale regime è riservato ai lavoratori autonomi che, a seconda del settore in cui operano, aderiscono ad un certo coefficiente di redditività e si trovano nei limiti di entrata rispetto all’anno precedente.
Con il bilancio 2019 il tetto delle entrate è stato concordato in 65.000 euro per tutte le categorie.
Si precisa che coloro che percepiscono ancora retribuzione da clienti per i quali hanno percepito un reddito da lavoro dipendente nei due anni precedenti non possono accedere a tale programma.
Un sistema di cambio fisso consente di non adempiere agli obblighi di common law in materia di responsabilità IVA, ricerca di settore e contabilità, oltre ad avere un’aliquota ridotta (flat tax) del 5% per la fase di start up, per i primi cinque anni di funzionamento, e poi il 15%.
Per accedere alla flat tax 5% è necessario soddisfare determinate condizioni:
È sempre acceso il dibattito su quale sia la forma di lavoro migliore: libero professionista, libero professionista o salariato, chi rinuncia alla libertà in cambio della sicurezza?
Tutto dipende dalla natura del lavoratore.
Ci sono persone con personalità e capacità speciali che non lavorerebbero mai per nessuno.
Ci sono altri che non possono rinunciare alla sicurezza della busta paga mensile, qualunque cosa accada.